La presidente nazionale Micol Caramello: “La legge era partita con un altro spirito. Chiediamo al Ministro Santanchè di intervenire, così si crea una breccia nel sistema”
“Solo chi è in possesso dei requisiti previsti dalla legge può esercitare la professione di guida turistica. Introdurre eccezioni vuol dire vanificare l’obiettivo della legge sulle guide turistiche, che è quello di tutelare dall’abusivismo i turisti e di qualificare l’offerta dei professionisti abilitati”.
Così Micol Caramello, Presidente nazionale di Federagit Confesercenti commenta la disposizione – art. 3, comma 2 – della Legge sulle guide turistiche che permette l’esercizio della professione senza i requisiti se su base temporanea e occasionale, e in caso di aperture straordinarie, organizzate da persone giuridiche ed enti del terzo settore, di siti non qualificabili come istituti o luoghi di cultura.
“Questa legge – continua Caramello – doveva essere l’occasione per tracciare, finalmente un percorso chiaro per consentire l’esercizio della professione soltanto a soggetti adeguatamente formati. Si pensava di professionalizzare e qualificare il turismo, mentre in realtà si lascia aperta la porta all’abusivismo e agli interessi economici di gestori museali e piattaforme web. Un’eccezione di tale portata, infatti, di cui non è chiara la ratio né la finalità, pone in discussione gli stessi principi cui si ispira la legge. Dopo anni in cui la professione di guida turistica è stata priva di una normativa di riferimento, creare una breccia nel sistema dei requisiti darebbe a quei soggetti che, approfittando del vuoto normativo, hanno esercitato abusivamente la professione la possibilità di rientrare nell’eccezione. E questo non è l’unico problema del testo”.
“La legge – sottolinea – era partita con un diverso spirito, ma modifiche successive rischiano di farla deviare dall’obiettivo. Al contrario di quanto dichiarato dal relatore, così come è la legge non ci soddisfa affatto, soprattutto in alcuni punti essenziali concordati con il Ministro negli incontri con le associazioni delle guide e le Regioni. Ad esempio, la norma sul volontariato, senza limiti precisi, non è gestibile. Così come inserire il tirocinio invece di prevedere una prova attitudinale o un esame per riconoscere le guide estere ma ancor più grave, non riconoscere, tra le finalità della visita guidata, anche lo scopo didattico. Le visite didattiche sono infatti tra le materie su cui le guide turistiche possono specializzarsi in fase di formazione e costituiscono una parte rilevante del lavoro delle stesse. Il rischio è che le guide siano escluse dai musei come già in diversi casi è successo in questi ultimi anni”.
“Così come è attualmente – conclude la Presidente di Federagit – la legge sulle guide turistiche rischia di mancare completamente l’obiettivo, come tutta la categoria unita ha sottolineato nelle audizioni in commissione ed in ogni altra occasione possibile. Chiediamo al Ministro Santanchè di intervenire affinché venga ripristinato lo spirito originario della legge, quello già discusso e mediato nei vari incontri tra i rappresentanti della categoria, le Regioni e lo stesso Ministero”.
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